sabato 30 maggio 2009

Rockstation: è la volta di Nick Cave


Quando nel 1987 Nick Cave appare nelle scene finali de Il Cielo Sopra Berlino di Wim Venders, tanta acqua è già passata sotto i ponti della sua storia di artista. Questo incredibile australiano, infatti, è partito in quel di Melbourne nel 1978 con la sua prima band, i Boys Next Door poi diventati Birthday Party e da allora fino ad oggi ha continuato a stupirci con le sue ballate oscure, malinconiche, dolci e taglienti allo stesso modo, con i suoi testi pieni di riferimenti biblici e blasfemi, con la sua forza espressiva così brutale ma anche moderna che spesso ci ha investito come un treno in piena faccia. Nick Cave è sempre stato così, prendere o lasciare. Cave si porta dietro da sempre la fama di artista maledetto e per molti anni lo è stato, prima per scelta, poi come se stesse recitando il ruolo di rockstar che si consuma, brucia e muore. Ha capito prima che fosse troppo tardi che la sua ispirazione artistica non gli veniva dalle droghe, ma era dentro di lui e per questo è rimasto tra noi e si è ritagliato un ruolo nella musica di oggi che da molti (e dal sottoscritto) è considerato unico e imprescindibile. Oggi Nick Cave è un artista maturo ed equilibrato, ma ha conservato tutte le sue “vecchie peculiarità” e soprattutto dal vivo le mette tutte in bella mostra e ce ne fa dono. Quando nel 1982 i Birthday Party si sciolgono, Nick intraprende la carriera solista e si contorna di uno stuolo di musicisti, in parte provenienti dalla sua vecchia band, che chiama Bad Seeds. Questi musicisti, tra i quali spicca Blixa Bargeld, leader dei berlinesi Einsturzende neubauten, continueranno per anni a gravitare attorno a lui formando una specie di “famiglia”e contribuendo con i loro “cattivi semi” a mantenere rigogliosa la “mala pianta” Nick Cave. Tra i tanti stupendi dischi ci permettiamo di suggerirne alcuni a neofiti e curiosi: Murder Ballads (1996), un incredibile album che ruota tutto su storie che hanno per protagonisti degli assassini, Let love In (1994), il disco che ha costituito il maggior successo commerciale di Cave, impregnato di quella tristezza che contraddistingue la fine delle storie d’amore, il primo album From Her To Eternity (1984) e anche il progetto messo in piedi nel 2007 chiamato Grinderman in cui ci ha dato un’ulteriore dimostrazione di come una rockstar di mezza età, invece di starsene comodamente seduto in poltrona e vivere di rendita, prende in mano una chitarra e con la sua fedele compagnia di musicisti fuori dal comune riesce ancora a farci cadere dalle sedie. Nick Cave, prendere o lasciare? Noi prendiamo, eccome!

When in the 1987 Nick Cave appears in the final scenes of “Il cielo sopra Berlino” of Wim Venders, so much water it is already passed under the bridges of his history of artist. This unbelievable Australian, in fact, has departed in that of Melbourne in 1978 with his first band, the Boyses Next Door then become Birthday Party and since then thin to today he has kept on surprising us with his dark ballads, melancholy, sweets and edges equally, with his so brutal expressive strength but also modern that it has often invested us as a train in full face. Nick Cave has always been so, to take or to leave. Cave he brings for a long time behind the fame of accursed artist and for many years he has been it, before for choice, then as if same the role of rockstar that consumes him reciting, it burns and it dies. He has understood before it was too late that its artistic inspiration didn't come him from the drugs, but it was inside of him and for this he has remained among us and he is cut out a role in today's music that from many (and from the undersigned) he is considered only and essential. Today Nick Cave is a mature and balanced artist, but he has preserved his "old peculiarities" and live he puts above all her all in beautiful show and it makes gift of it. When in 1982 the Birthday Party loosen him, Nick undertakes the soloist career and is edged of a crowd of musicians, partly coming from the old his band, that calls Bad Seeds. These musicians, among which Blixa Bargeld detaches, the Berliners' leader Einsturzende neubauten, will keep for years on gravitating around him forming a kind of "family "and contributing with theirs "bad seeds" to maintain luxuriant her "bad plant" Nick Cave. Among the so many stupendous disks we allow us to suggest some of it to neophytes and curious: Murder Ballads (1996), an unbelievable album that rotates everything on histories that have for protagonists of the assassins, Let love In (1994), the disk that has constituted the greatest commercial success of Cave, impregnate of that sadness that countersigns the end of the love stories, the first album From Her To Eternity (1984) and also the project built in 2007 called Grinderman in which he has given us a further demonstration of as a rockstar of half age, instead of being him of it comfortably sat in armchair and way of living of income, he takes in hand a guitar and with his believer musicians' company out of the commune still succeeds to he stuffed to fall from the chairs. Nick Cave, to take or to leave? We take!

mercoledì 27 maggio 2009

A proposito di Hype....il video dell'ultima trasferta musicale a Salerno

Ve li ricordate gli Hype? Sono stati i primi ad avere un post a loro dedicato in questo blog. Ritorno a parlare di loro o meglio ve li faccio vedere in un video davvero simpatico. Si tratta dell'ultima trasferta musicale degli Hype a Salerno in occasione del FRU 2009 (Festival delle radio universitarie). Il video testimonia gli "sbattimenti" che una band emergente deve fare per poter suonare ma anche l'assoluta allegria e voglia di fare di questi quattro pugliesi. Buona visione!!!



venerdì 22 maggio 2009

Rockstation: si parla di ... The Smiths


Apriamo questo primo e nuovo appuntamento settimanale parlando di una band che nel Regno Unito viene considerata per importanza seconda solamente ai Beatles. Sono passati ben 22 anni dal loro scioglimento, ma ancora gli Smiths infiammano i cuori di tantissime persone in tutto il mondo. La band si forma nel 1982 a Manchester, città che ha sempre dato i natali a tantissimi gruppi di notevole importanza che hanno influenzato la musica inglese fino ai giorni nostri. Solitamente in un gruppo uno dei componenti assume il ruolo di leader sia per quanto riguarda i testi sia per la musica; negli Smiths, invece sono due le teste pensanti, Steven Patrick Morrissey e Johnny Marr, rispettivamente cantante e chitarrista. Saranno questi due baldi giovani a formare un incredibile binomio che fece subito pensare a quello tra Lennon e McCartney e che in soli cinque anni partorì splendide gemme di pop rock e testi molto originali, sempre ironici e dolenti , che sembravano poesia tradotta in musica. Nel 1984 esce il loro primo album omonimo e subito si capisce che in Inghilterra da quel momento in ambito musicale le cose non saranno più le stesse. L’album è tutt’altro che perfetto, contiene molte ingenuità a livello di produzione, ma è anche pieno di canzoni che ancora oggi costituiscono dei piccoli classici come Hand In Glove o Reel Around The Fountain e diviene disco di platino in appena due settimane. Sulla trionfale scia dell’album di debutto e della miriade di Singoli che gli Smiths pubblicheranno in tutta la loro carriera (per la gioia di collezionisti di musica e feticisti come chi vi scrive) nel 1985 esce Meat Is Murder, l’elogio del vegetarianismo, un disco in cui per la prima volta i testi iniziano a spostarsi dalla dimensione individuale a quella sociale. L’enorme successo di pubblico e critica inizia però a creare tensioni interne che fortunatamente non impediscono di rendere il loro terzo album, The Queen Is Dead del 1986, il più ispirato, importante e apprezzato della loro carriera. Tutto sembra procedere per il meglio, ma sotto la cenere continua a covare la fiammella delle tensioni. Nel 1987 infatti, subito dopo l’uscita del loro quarto album, Strangeways Here We Come, Johnny Marr lascia gli Smiths. Dopo qualche momento di incertezza Morrissey dichiara chiusa la storia degli Smiths e proseguirà in una discreta carriera solistica, mentre Marr collaborerà con diversi artisti e si diletterà anche nelle vesti di produttore. Da molti anni si rincorrono voci di un loro ricongiungimento, ma Morrissey e Marr continuano a negare ogni possibilità. E visti i risultati penosi di alcune recenti reunion direi che mai una decisione sia stata più saggia. Noi, intanto, continuiamo ad amarli.


We open this first and new weekly appointment speaking of a band that in the United Kingdom you/he/she is only considered for second importance to the Beatles. They are passed well 22 years from their breakup, but the Smiths still inflame all over the world the hearts of as people. The band is formed in 1982 to Manchester, city that has always given the natives to as groups of notable importance that have influenced the English music up to our days. Usually in a group one of the components assumes the role of leader both as it regards the texts both for the music; in the Smiths, instead they are two the thinking heads, Steven Patrick Morrissey and Johnny Marr, respectively singer and guitarist. They will be these two daring young people to form an unbelievable binomial that immediately made to think about that between Lennon and McCartney and that in alone five years it gave birth to splendid gems of pop rock and very original texts, always ironic and aching, that seemed poetry translated in music. In 1984 theirs goes out first homonym album and it immediately is understood that in England from that moment in musical circle the things won't be the same anymore. The album is everything anything else other than perfect, it contains a lot of naivetys to level of production, but it is also full of songs that today they constitute still of the small classical as Hand In Glove or Reel Around The Fountain and it becomes disk of platinum in as soon as two weeks. On the triumphal wake of the album of debut and the myriad of Individuals that the Smiths will publish in all of their career (for the joy of collectors of music and fetishists as who writes you) in 1985 Meat Is Murder it goes out, the praise of the vegetarianism, a disk in which for the first time the texts begin to move from the individual dimension to that social. The enormous success of public and criticism it begins however to create inside tensions that you/they fortunately don't prevent from making their third album, The Queen Is 1986 Dead, the more inspired, important and appreciated of their career. In 1987 immediately after the exit of their fourth album, Strangeways Here We As, Johnny Marr leaves the Smiths. After some moment of uncertainty Morrissey declares closed the history of the Smiths and it will continue in a discreet career soloist, while Marr will collaborate with different artists and will also please him in the dresses of producer. From many years voices of one rejoining of theirs run after him, but Morrissey and Marr keep on denying every possibility. And seen the results pains of some recent reunions I would say that a decision has ever been wiser. We, meanwhile, continue to love them.

Nasce "Rockstation" il nuovo spazio su Tra Palco (?) & Realtà

Cari amici, cari visitatori, cari conoscenti e sconosciuti, questo nuovo post per parlarvi non di musica ma di una novità che riguarda questo blog. Una piacevole (spero per tutti ma sarà così sicuramente) novità. A partire da questa settimana e per tutte le settimane fino a quando questo blog sarà in vita, Tra Palco (?) & Realtà ospiterà un nuovo spazio, “Rockstation”, in cui Derblixa, un caro amico ma soprattutto un espertissimo di musica ci proporrà una recensione ed una biografia degli artisti e delle band di ieri e di oggi, del panorama musicale nazionale ed internazionale. Ora, potrei allungare il post parlandovi di Derblixa, del suo curriculum, delle sue esperienze ect ect ma questo fa molto “Ecco a voi la rubrica della settimana, il nostro esperto che ha lavorato in…, ha viaggiato in…, ci parlerà di consigli per la spesa” bla bla bla e cose del genere. Un blog è molto più “free”, non ha bisogno di presentazioni, fronzoli, formalità. Quindi ho deciso di non dirvi nulla sul nuovo ospite settimanale di questo blog, lasciandovi con la curiosità di scoprirlo e conoscerlo attraverso la sua scrittura, le sue recensioni, le sue biografie. Quindi buona lettura e un benvenuto tra noi a Derblixa!

mercoledì 13 maggio 2009

Non scaricate illegalmente "Domani" la canzone per l'Abruzzo

“Provo un senso di frustrazione e di sgomento. E anche di incredulità” Parole di Caterina Caselli…come non condividerle? Cari amici, ho scelto di tornare con un nuovo post sull’argomento “Domani”, la canzone a favore dei terremotati d’Abruzzo che nelle scorse settimane quasi 70 famosi artisti italiani hanno inciso presso le Officine Meccaniche di Mauro Pagani e prodotta dalla Sugar della Caselli. Il pezzo è disponibile su iTunes dall’inizio di maggio. Ricordo ancora che i proventi saranno devoluti tutti alla Protezione Civile per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma, in particolare per la ricostruzione del Conservatorio «Alfredo Casella» e del Teatro Stabi¬le dell’Aquila colpiti dal terremoto dello scorso 6 aprile. Una bella iniziativa davvero, lo ripeto. Allora perché un nuovo post? Perché nel caso in cui non aveste ancora ascoltato/visto/letto la notizia, la brutta notizia direi, ve la dico io: il brano è stato già scaricato illegalmente. Ora non voglio stare qui a parlare o polemizzare sull’atto dello scaricare in sé, non mi interessa farlo anzi non voglio farlo, soprattutto non mi permetto di dire cosa è giusto o sbagliato quindi chi vuole scaricare scarichi illegalmente chi vuole comprare legalmente faccia pure… ma in questo caso, concedetemelo, che senso ha scaricare? Piuttosto non compratelo proprio il pezzo, non lo ascoltate, ascoltatevi qualcos’altro, non rovinate una delle più belle iniziative della musica italiana degli ultimi tempi…Grazie per l’attenzione, e scusate lo sfogo ma sentivo la necessità di farlo.

martedì 5 maggio 2009

BARI-EMPOLI: ANCHE QUESTA è MUSICA!

Ok. Avete ragione voi a pensare quello che sicuramente state pensando e cioè “ma che c’entra un post sulla partita Bari-Empoli” in un blog che parla di musica e di band emergenti. Avete perfettamente ragione: non c’entra nulla. Però concedetemelo, permettetemi di dire che anche quella di ieri è stata musica vera, musica di cui vale la pena parlare o scrivere almeno qualche riga. Premetto che non sono una tifosa del Bari, né tantomeno seguo il calcio, anzi chi mi conosce sa bene che reputo il calcio uno sport inutile e noioso, ma potrete dire voi “è normale sei una ragazza!”. Ok, anche su questo vi do ragione, oggi sono in vena di buonismo. Premetto anche che della partita di ieri mi sono sfuggite molte azioni, diciamo pure che molte non le ho capite, altre non le ho viste proprio, diciamola tutta: i miei occhi e le mie orecchie erano solo per la Curva Nord, una curva che ha fatto cantare e ballare tutto lo Stadio San Nicola, una curva che non ha smesso neppure un attimo di incoraggiare i biancorossi. Una curva che ha emozionato pure me, che ripeto, mi interesso al calcio solo durante i mondiali… Ma come non emozionarsi dinanzi ad una manifestazione come quella di ieri sera? Come non emozionarsi dinanzi ad un San Nicola gremito di gente?Come non emozionarsi dinanzi a quasi 60.000 persone che sventolano per aria bandiere e bandierine? Come non essere orgogliosi di dire “io c’ero!” e lo dico qui: IO C’ERO! Quella di ieri sera non è stata solo una partita di calcio, Bari-Empoli di ieri è stata il manifesto dell’essere baresi, dell’essere fieri di appartenere a questa terra maledettamente bella, una terra piena di contraddizioni, di cose che non vanno e che non andranno mai, una terra che nonostante tutto è viva, ed ogni volta che può lo dimostra.
Ah dimenticavo! Ecco di seguito la musica di cui vi parlavo all’inizio…