lunedì 24 agosto 2009
Rockstation: si parla di ... R.E.M.
Se esiste al mondo una band che può vantarsi di aver virtualmente definito l’espressione “rock alternativo” e soprattutto se cercate chi ha il merito di aver reso universale il cosiddetto indie rock non ci sono dubbi, il nome giusto è R.E.M. La band proveniente da Athens, tranquilla cittadina della Georgia, sud degli States ha già superato il quarto di secolo di attività e non sembra ancora avere voglia di smettere di deliziare le orecchie degli ormai milioni di fans in tutto il globo. Michael Stipe e compagni capiscono fin dall’inizio, nei primi anni 80, che l’unico modo per farsi conoscere è quello di suonare e suonare a più non posso, per cui prendono un furgone e girano per anni gli Stati Uniti suonando ovunque c’è un palco e una presa di corrente. Questa faticosa gavetta consente ai R.E.M. di affiatarsi ai massimi livelli e con l’uscita dei dischi arriva anche il successo, prima a livello underground poi, grazie ad album memorabili e a tanto duro lavoro, anche a livelli commerciali impensabili per una rock band che ha avuto la sfacciataggine di mettersi idealmente al crocevia tra rock alternativo e mainstream. Il segreto del successo dei R.E.M. è contenuto tutto nel loro sound inconfondibile costituito dal perfetto intrecciarsi di chitarre a volte armoniche a volte taglienti e di linee melodiche semplici e aggraziate, il tutto unito dal canto biascicato ma affascinante di Michael Stipe. Tra i 19 album che i R.E.M. hanno pubblicato nella loro carriera, ce ne sono alcuni che ci sentiamo di consigliarvi caldamente; due in particolare, “Life Rich Pageant” del 1986 e “Document” del 1987, sono quelli che ci stanno più a cuore perché sono forse i più ispirati, i più a fuoco e rappresentano il punto di partenza per entrare nel “Suono R.E.M.”. Molto ben riusciti sono anche “Green” (1988, il primo per una major), “Automatic For The People” (1992) e “New Adventures In Hi Fi” (1996), mentre il disco che ha segnato la loro carriera vendendo oltre 16 milioni di copie è “Out Of Time” (1991). La carriera dei R.E.M. ha avuto la fortuna di arrivare fino ai giorni nostri con poche ombre e moltissime luci e nonostante l’età ormai matura dei musicisti ci arrivano ogni anno segnali che nelle vene di questa straordinaria band scorre ancora sangue fresco e non è ancora giunto il momento di mettere la parola fine ad un’esperienza che recuperando la tradizione folk americana e filtrandola con la new wave e le melodie del pop ha segnato la storia del rock degli ultimi trent’anni.
If it exists to the world a band that can boast to virtually have defined the expression "alternative rock" and above all if you look for who has the worth of the so-called Indians to have made rock universal there are not doubtful, the correct name is R.E.M. The band coming from Athens, calm town of Georgia, south of the States has already overcome the quarter of century of activity and it doesn't seem to feel like stopping delighting the ears of the by now million of fans in the whole globe yet. Michael Stipe and companions understand since the beginning, in the first years 80, that the only way to make to be known is that to play and to play to more I am not able, for which take a van and they turn for years the United States playing anywhere there is a stage and a taking of tide. This fatiguing mess-tin allows the R.E.M. of unite to the maximum levels and with the exit of the disks success also arrives, before to level underground then, album memorable graces and to so much hard job, also to unthinkable commercial levels for a rock band that has had the impudence to ideally put on to the crossroad between alternative rock and mainstream. The secret of the success of the R.E.M. everything is contained in their unmistakable sound constituted to weave at times at times of guitars sharp harmonicas and of simple melodic lines and you graces, the everything united by the chewed song but fascinating of Michael Stipe. Among the 19 albums that the R.E.M. have published in their career, they are some of it that we feel there to warmly recommend you; two particularly, "Life Rich Pageant" of 1986 and "Document" of 1987, they are those that are us more to heart because they are perhaps the more inspired, the more to fire and they represent the point of departure to enter the "Sound R.EM.". Very well succeeded I am also "Green" (1988, the first one for a major), "Automatic For The People" (1992) and "New Adventures In Hi Fi" (1996), while the disk that has marked their career selling over 16 million copies is "Out Of Time" (1991). The career of the R.E.M. has had the fortune to reach our days with few shades and a lot of lights and despite the age by now mature some musicians arrive to us every year you signal that in the veins of this extraordinary band it still flows fresh blood and the moment has not come to put the elegant word to an experience yet that recovering the tradition American folk and filtering her/it with the new wave and the melodies of the pop one has marked the history of the rock of the last thirty years.
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