giovedì 30 aprile 2009

Il concerto del Primo Maggio a Roma tra un ricordo e l'altro


Si parte a mezzanotte, il pullman ci aspetta in Piazza Plebiscito a Gioia del Colle (BA). Saluto a parenti e amici: fatto. Panini e bevande per il pranzo a sacco: fatto. Ultime raccomandazioni di mamma e papà: ascoltate. Sembra tutto pronto. Già penso ai miei racconti al mio ritorno: i compagni di classe vorranno sapere tutto per filo e per segno. In pullman non si dorme, c’è chi rilegge il programma del giorno dopo, chi fa l’esperto regalando alla platea di ascoltatori “chicche” in più, quelle che i giornali e la tv non ti dicono, c’è chi non sta pensando proprio al grande evento del giorno dopo ed è impegnato a sperimentare tecniche d’approccio più o meno originali sulla bionda seduta davanti. Io penso che non potrei chiedere di meglio alla vita: ho 17 anni, sono seduta accanto al ragazzo che amo e sto per andare a Roma, a vedere per la prima volta in vita mia il concertone del Primo Maggio, quello che ho sempre visto in tv…Apro parentesi…è dall’età di 12 anni che lo vedo in tv, penso a quell’anno in cui i miei decisero di pitturare casa proprio il giorno del primo maggio, le mie sorelle maggiori ovviamente fuori a festeggiare con gli amici, io troppo piccola per seguirle, la casa un completo casino, mi ritaglio un angolino in camera da letto dei miei, seduta sul letto a gambe incrociate guardo che c’è in tv, e poi mi ricordo del concerto, qualcuno deve avermene parlato forse mia sorella, penso che mi annoierò dopo due minuti, ok a 12 anni ascolto Blur, Oasis, The Verve, ma non è che sia questa grande appassionata di musica…e invece no, resto incollata davanti alla tv per tutto il pomeriggio, mi alzo solo per prendere i gelati pseudo cornetti algida ma di marca sconosciuta quelli “6 gelati-2000 lire” e già c’erano ancora le lire all’epoca…caldo assurdo, i miei si divertono nella pitturazione a parte qualche sclero di mio padre, guardo la fiumana di gente, ragazzi e ragazze che saltano, poi avrei imparato che quello si chiama “pogo”, in alto tante bandiere, si fa riferimento alla politica, volano battutine ma io sono troppo piccola per coglierne il senso, penso che sono felice, che quella situazione mi piace proprio, e che non vorrei essere in nessun altro posto che lì, penso che un giorno vorrei esserci anche io lì in mezzo a quella gente, a salutare mia madre che mi guarda in tv. Chiusa parentesi.
Arrivo Stazione Tiburtina ore 6.30 (in realtà l’ho scoperto recentemente che quell’enorme spiazzale dove si fermano tutti i pullman è la Stazione Tiburtina… diciamo che le mie conoscenze di Roma erano quelle di una 17enne della Provincia di Bari, del tipo “ah si Roma, la canzone dei Moorcheeba Rome Wasn't Built In A Day… no dai scherzo però ammetto di non aver mai avuto un buon senso dell’orientamento). Non siamo soli! Un sacco di altri ragazzi come noi supergasati si dirigono verso la biglietteria, apprendo che dobbiamo fare il biglietto per la metropolitana per arrivare in Piazza San Giovanni, luogo del concertone. Finalmente arriviamo, di comune accordo si decide che il gruppo di amici con cui siamo partiti inizialmente si dividerà, la situazione è molto free, ognuno è libero di fare ciò che vuole, io e il mio boy siamo intenzionati a vedere il concerto tutto più o meno e cercare un posto decente, almeno per riuscire a vedere gli artisti sul palco, altri del gruppo invece preferiscono stravaccare sul prato fregandosene del concerto e spinellando qua e là. Camminiamo, spingiamo tra la gente che è già esageratamente tanta e sono solo le 11.00 di mattina, il concerto inizierà alle 15.00 o forse 14.00 non ricordo. Finalmente ci fermiamo, di più non possiamo inoltrarci. Siamo abbastanza lontani dal palco ma neanche troppo. Comunque fino ad adesso ho un po’ di spazio per muovere le gambe e le braccia. Mangiamo il panino portato da casa. Il sole picchia, il caldo aumenta ma è tutto tremendamente perfetto. Iniziano le foto ricordo. Ed ecco che il concerto ha inizio: “io Vagabondo” dei Nomadi cantata in coro dai punkabbestia numerosi, mi accorgo di essere l’unica a non conoscere il testo della canzone a memoria. E poi la buona musica mi investe come un’onda al mare, quelle piacevoli alte mezzo metro. Canto a squarciagola “Nuotando nell’aria” dei Marlene Kuntz”, quasi mi metto a piangere, e poi Afterhours “Non è per sempre”, poi Tiromancino, Carmen Consoli, Subsonica… Sono le 22.00 passate, è ora di incamminarci, sono esausta, puzzo, i piedi mi fanno male, il super ospite Nick Cave sta per esibirsi ma noi andiamo, metro, poi finalmente il pullman, qualche chiacchiera con gli amici persi di vista nella mattinata, e poi si dorme. Arrivo Gioia del Colle. Non è ancora finita. Prendiamo il treno per tornare ad Acquaviva delle Fonti, il nostro paese. Sono le 09.00, è domenica mattina, a casa saluto velocemente la nonna, i miei non ci sono, mi butto sul loro lettone, mi sveglio il lunedì mattina, devo andare a scuola, mi aspettano due ore di greco. Si ritorna alla solita vita.

Questo è il mio ricordo personale del primo maggio a Roma, son passati tanti anni, ma ogni volta che ci ripenso non posso fare a meno di sorridere.
Per quanti invece stiano pensando o abbiano deciso di andare al concertone di quest’anno ecco qui i nomi degli artisti che si alterneranno sul palco.

Conduzione: bravissimo Sergio Castellitto.
Gli artisti: Vasco Rossi, Edoardo Bennato, Caparezza, Nomadi, PFM, Bandabardò, Enzo Avitabile, Cisco, Velvet, Casino Royale, Motel Connection, Giorgia, Paola Turci, Marina Rei, Smoke, Asian Dub Foundation e un super gruppo composto tra gli altri da Manuel Agnelli degli Afterhours, Cristiano Godano e Gianni Maroccolo dei Marlene Kuntz.
Aprono il concerto i vincitori della rassegna Primo Maggio Tutto l'Anno.
Il concertone sarà trasmesso in diretta televisiva da Rai3 dalle 15:15 alle 24, interrotto solo dall'edizione del Tg3 delle 19:00.


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